Costume e Società

L’anno delle tre fiere, o forse quattro – Firmato Doctor Wine | Pubblicato in DoctorWine N° 99

L’anno delle tre fiere, o forse quattro – Firmato Doctor Wine | Pubblicato in DoctorWine N° 99

Il 2015 è l'anno del vino, senza dubbio. Lo è perché stanno uscendo grandi annate di rosso, almeno in Italia. Lo è perché ci sono ben tre fiere del vino in Europa, senza contare l'Expo di Milano che non è una fiera e non riguarda solo il vino, ma che lo vedrà tra i protagonisti. Molte risorse sono state investite dai produttori italiani, che mai come quest'anno hanno dovuto scegliere cosa e come fare promozione. La Prowein di Dusseldorf è andata bene, ed era prevedibile. Ben organizzata, funzionale, attrattiva per gran parte dei produttori europei e per importatori internazionali. E' la meno caratterizzata delle tre, nel senso che ognuno gioca in trasferta, con l'eccezione dei tedeschi che però rappresentano solo una piccola fetta dell'export internazionale del vino. 

In partenza per il Vinitaly di Verona mi chiedevo come reagirà. Di certo gli italiani giocheranno in casa, ma basterà? Il tutto si aprirà con Opera Wine, prestigioso "fuori fiera" organizzato da Vinitaly International e da Wine Spectator, che quest'anno vedrò anche il supporto editoriale del Corriere della Sera. Sarà un grande successo di pubblico, come sempre, molte le griffe enologiche selezionate, con un occhio molto preciso a quelle esportate negli Usa e presenti come espositori in fiera, condizioni irrinunciabili per essere selezionati. Un fatto comprensibile coinvolgendo Wine Spectator, nei loro panni avrei fatto la stessa cosa. Poi ci sarà la fiera vera e propria, molto articolata e francamente interessante, forse più che in anni passati. Da noi ascolto qualche perplessità, dovuta sostanzialmente a costi e logistica. Io sono convinto che è bene che ci sia una grande fiera del vino in Italia. Siamo i primi o secondi produttori del mondo, siamo i primi esportatori in quantità, rischiamo di diventarlo anche in valore molto presto. Quindi è bene giocare in casa. 
 
Vinitaly sta organizzando anche il Palazzo del Vino all'Expo, è la struttura operativa italiana più attiva e affidabile a tutt'oggi esistente nel comparto vino. Chi rischia di più, a mio parere, è proprio Vinexpo di Bordeaux. Un po' per la crisi grave di export che proprio Bordeaux sta subendo, facendo arretrare in modo evidente il valore delle esportazioni vinicole francesi. Un po' perché Prowein porta via "trade" internazionale di qualità e il Vinitaly impedisce una grande presenza italiana. Resta perciò una fiera molto francese e molto bordolese che rischia di diventare più regionale che internazionale. 

from Doctor Wine by Daniele Cernilli http://ift.tt/1LL8qFI
via IFTTT

Lascia un commento